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L'abbiccì della democrazia fu composto nel 1944 (e pubblicato nel 1946), in una Roma da poco liberata, da un giovane filosofo che voleva spiegare come si organizza la pubblica discussione in democrazia, ovvero le ragioni di fondo delle regole e delle procedure democratiche. Sullo sfondo vi è quella filosofia del dialogo che Guido Calogero inventa come alternativa alla filosofia di Gentile e che svilupperà nel corso della maturità. Ma vi è anche la proposta politica di un'integrazione tra ideali liberali e socialisti che Calogero, in polemica con Croce, considera come l'unica che possa dare legittimità al nuovo Stato, che sarà vitale solo se saprà essere una "democrazia liberalsocialista". L'abbiccì della democrazia è un'opera aurorale, che definisce dei compiti e delle prospettive.